La fronte, gli occhi, il volto molto spesso mentono; le parole spessissimo.
In primo luogo il cedere alle circostanze, cioè l'ubbidire alla necessità, è sempre un connotato del saggio.
Anche una vita breve è abbastanza lunga per vivere con virtù e onore.
Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle ghiottonerie della mensa, ma dalla compagnia degli amici e dai loro discorsi.
La vecchiaia è il compimento della vita, l'ultimo atto della commedia.
Con la consuetudine si forma quasi un'altra natura.
Un uomo sano di mente è soltanto uno che sa mentire meglio di un pazzo.
La menzogna diventa verità e passa alla Storia.
Chi non intraprende più lo sforzo di mentire al suo prossimo, lo offende.
Mentire è un difetto in un ragazzo, un'arte in un amante, una conquista in un scapolo, e una seconda natura in un uomo sposato.
Sono veri quei pensieri il cui contrario è anche vero, a suo tempo e luogo; i dogmi indiscutibili sono il più pericoloso genere di menzogna.
La verità, come la luce, acceca. La menzogna invece è un bel crepuscolo, che mette in risalto tutti gli oggetti.
Chi non sa mentire, crede che tutti dicano il vero.
Il mentitore dovrebbe tener presente che, per essere creduto, non bisogna dire che le menzogne necessarie.
Signore, Signore, quanto siamo soggetti noi vecchi a questo vizio del mentire.