Di ciò di cui non si può parlare, bisogna a poco a poco cessare di tacere.— Christa Wolf
Di ciò di cui non si può parlare, bisogna a poco a poco cessare di tacere.
La ragione è di chi ha successo.
Un tempo, le coppie d'amanti prima di separarsi cercavano una stella, su cui i loro sguardi la sera potessero incontrarsi.
Il nostro viaggiare su e giù indica, oltre che curiosità, anche un bisogno, ma di che? Che cosa ci manca?
Sollievo micidiale: credere a quel che si dice e venir straziati da quel che si crede.
Non basta parlare per avere la coscienza a posto: noi abbiamo un limite, noi siamo dei politici e la cosa più appropriata e garantita che noi possiamo fare è di lasciare libero corso alla giustizia.
Chi molto dice - pensa poco.
Gli piace sentirsi parlare; parla più in un'ora di quanto ascolti in un mese.
Per l'idea ci vuole la parola, senza la parola non c'è scambio, giusto un brulichio nella coscienza, come formiche sulla pelle.
Ricordiamoci che delle nostre parole dobbiamo rendere conto agli uomini. Ma dei nostri silenzi dobbiamo rendere conto a Dio!
Le parole hanno vita più lunga delle azioni.
Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole.
Parlare: ecco la via più sicura per fraintendere, per rendere tutto piatto e insulso.
Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato.
La parola è un'ala del silenzio.