Non sto cercando me stesso. Sono in New Mexico, non in India.
La solitudine è il teatro dei risentimenti.
Come possiamo pretendere di fare dell'India uno Stato laico se scegliamo le persone in base alla loro comunità?
L'India non è soltanto all'origine di tutte le cose, essa è superiore in tutto, intellettualmente, religiosamente o politicamente e persino il patrimonio greco appare pallido al confronto.
L'India assale, prende alla gola, allo stomaco. L'unica cosa che non permette è di restarle indifferente.
La vera patria delle apocalissi e delle escatologie è l'India. Si sono inventati più paradisi e inferni qui, che in tutto il resto del mondo, e la loro influenza è visibile in tutte le teologie moderne.
Se invece d'essere in India a cercare saggi, fossi in America a cercare scienziati, tutto sarebbe in discesa. Qui tutto va in salita. La saggezza è verticale.
La spiritualità è infatti la chiave principale del pensiero indiano, il senso dell'infinito è nativo con questo.
Per dire di sì gli indiani scuotono la testa esattamente come noi quando vogliamo dire di no. È questa una delle più nette differenze che dividono l'Oriente dall'Occidente.
Non ho l'ambizione di vivere a lungo, ma sono fiera di mettere la mia vita al servizio della nazione. Se dovessi morire oggi, ogni goccia del mio sangue fortificherebbe l'India.
In India, e in molti altri luoghi del mondo, vi sono milioni di poveri, ed essi condividono la Croce di Cristo perché Cristo sulla Croce ha preso su di sé tutte le croci del mondo.