Nulla finisce. Cambia soltanto.
Attraverso la comicità vediamo l'irrazionale in ciò che sembra razionale, il folle in ciò che sembra sensato, l'insignificante in ciò che sembra pieno di importanza.
È quel che siamo tutti: dilettanti. Non viviamo abbastanza per diventare di più.
Il cinema è solo una moda passeggera. È il dramma in lattina. Il pubblico vuole vedere attori in carne ed ossa sul palcoscenico.
La vita è una tragedia in primo piano, ma una commedia in campo lungo.
La vita non ha un senso: è desiderio. Il desiderio è il tema della vita.
Si può diventare solo in quanto si è già.
Il cambiamento non è mai doloroso, solo la resistenza al cambiamento lo è.
Sai cosa si fa quando non se ne può più? Si cambia.
Per tutti i cambiamenti importanti dobbiamo intraprendere un salto nel buio.
Chi si trova ridotto al peggio, ad esser la cosa più meschina e più avvilita dalla fortuna, sta sempre nella speranza, e non vive nella paura. Il cambiamento doloroso è quello che muove dal meglio: il peggio va a ritroso verso il sorriso.
I cambiamenti non avvengono mai senza inconvenienti, perfino dal peggio al meglio.
Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati.
Non piegarla, non annacquarla; non cercare di farla sembrare logica, non cambiare la tua propria anima seguendo la moda. Piuttosto, segui spietatamente le tue più intense ossessioni.
Ma credo che, a poco a poco, possiamo operare cambiamenti positivi. Ogni giorno, quando ci alziamo, cerchiamo di orientare bene i nostri intenti, pensando: Vivrò questa giornata in maniera più positiva. Non devo sprecarla.
Ti sembra che una persona cambi da un momento all'altro, ma è solo che le hai sovrapposto un'immagine per farla corrispondere a come la vorresti.