I libri pensano per me.— Charles Lamb
I libri pensano per me.
Per aver sentimenti nobili, non è necessario esser nati nobili.
I presenti, dico spesso, rendono cari gli assenti.
Per avere sentimenti nobili, non è necessario essere nati nobili.
Il maggior piacere che conosco è fare una buona azione di nascosto e vederla scoprire per caso.
L'uomo è un animale che gioca: deve sempre cercare di vincere in una cosa o l'altra.
Pubblicare un libro è parlare a tavola davanti ai domestici.
A volte capita a noi come ai libri: ci troviamo nel posto sbagliato.
I nemici dei buoni libri e del buon gusto non sono comunque coloro che disprezzano i libri, ma chi legge di tutto.
Tutti i libri in generale, e anche i più belli, mi sembrano molto meno preziosi per quello che contengono che per quello che vi può mettere dentro il lettore.
Si pubblicano libri con caratteri sempre più piccoli. Immagino la fine della letteratura: a poco a poco, senza che nessuno se ne accorga, i caratteri rimpiccioliranno fino a diventare completamente invisibili.
Di tutte le cose i libri sono stati quelli che ho più amato.
Il libro essenziale, il solo libro vero, un grande scrittore non deve, nel senso corrente, inventarlo, poiché esiste già in ciascuno di noi, ma tradurlo. Il dovere e il compito di uno scrittore sono quelli di un traduttore.
Il libro non è un ente chiuso alla comunicazione: è una relazione, è un asse di innumerevoli relazioni.
Non si leggono i classici per dovere o per rispetto, ma solo per amore.
Tutto il senso del libro si potrebbe riassumere nelle parole: Quanto può dirsi, si può dir chiaro, e su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere.