Il mio sogno è questo: si alza il sipario, ci sta la sedia e ci sto io.
Se potessi stringermi in una parola dormirei.
Un conto è demitizzare e un conto è demolire. Il problema è di scrivere atti di cultura per cui ogni uomo sia portato alla consapevolezza quotidiana di se stesso. E poi, creda, l'autobiografismo affrontato sul serio è uno dei pochi modi rimastici per conoscere gli altri.
La casa è il luogo entro il quale ci rifugiamo per paura del mondo che è fuori di noi.
L'arte, io non lo so se sia eterna o provvisoria, se la forma d'arte nella quale viviamo per molti secoli ci si sia connaturata come sangue, ma so che questa carica, che noi abbiamo oggi, è una carica di comprensione della vita.
L'azione è la grande novità del linguaggio: "Fare ciò che si sa". L'arte, sarà tanto più libera quanto più sarà antiletteraria.
Nessuno sogna di ciò che non lo riguarda.
L'esperienza del sogno si presenta come un fatto estraneo, inserito fra due periodi di vita che sono perfettamente contigui e si prolungano l'uno nell'altro.
Immagini del dì guaste e corrotte.
I sogni hanno uno scopo sai? Oh sì, credimi, i sogni hanno uno scopo ben preciso. I sogni correggono i dettagli che non tornano nella realtà.
L'anima nel sogno è isolata e quasi senza ricordo del contenuto normale del corso della vita vigile.
Dai sogni si ricavano molte cose. Ma dobbiamo anche ammettere che sono soltanto frammenti della nostra attività psichica notturna.
E se ci chiudono la porta dei sogni, siamo già morti.
Nessun sogno è mai stato così insensato come la sua spiegazione.
Il mero fatto di ricordare un sogno equivale a organizzarlo.
Nel sogno, il ricordo del contenuto ordinario della coscienza vigile e del suo comportamento normale è quasi interamente perduto.