In ogni amicizia c'è un segreto comune ignorato.
Mi scrive l'amica di Londra: "A giudicare da certi cimiteri ci sarebbe da pensare che noi trattiamo i nostri cari meglio da morti che da vivi.
A volte capita a noi come ai libri: ci troviamo nel posto sbagliato.
La paura si vince non col coraggio ma con una paura più grande. Tutti gli eroi ne fanno esperienza.
Le lettere d'amore si nutrono di lontananza.
Come tutti i single, dò molta importanza all'amicizia, seguo tutti gli amici con devozione.
Condividere la conoscenza è l'atto più fondamentale dell'amicizia. Perché è un modo in cui puoi dare qualcosa senza perdere qualcosa.
Se un amico è in difficoltà, non lo infastidire chiedendo se c'è qualcosa che puoi fare. Pensa a qualcosa di appropriato e fallo.
Chi si allena, suda, sbanfa, si fa male, mangia e beve con te, non potrà mai lasciarti solo.
Fra i trent'anni e i quaranta sentiamo il bisogno di amici. Dopo i quaranta sappiamo che non ci salveranno più di quanto ci abbia salvati l'amore.
Louis, credo che questo sia l'inizio di una bella amicizia.
Nelle disgrazie dei nostri migliori amici troviamo sempre qualcosa che non ci è sgradito.
Addii. Sul palmo della mia mano un formicolio di carezze incenerite.
Gli amici sono coloro coi quali parli schietto e osceno, ti vesti come tutti i giorni, e che non ti impongono dei seccatori supplementari.
Ambizione: uno sfrenato desiderio di essere vilipesi dai nemici da vivi e ridicolizzati dagli amici da morti.