Condizione dell'uomo. Incostanza, noia, inquietudine.— Blaise Pascal
Condizione dell'uomo. Incostanza, noia, inquietudine.
Chiarezza mentale significa, anche, chiarezza di passione; ecco perché una mente grande e chiara ama ardentemente e vede distintamente ciò che ama.
Siamo talmente vanitosi, che la stima di cinque o sei persone che ci stanno intorno, ci allieta e ci appaga.
Immaginazione. È la parte dominante dell'uomo, maestra di errori e di falsità, tanto più infida in quanto non sempre lo è, perché se fosse una regola infallibile della menzogna, lo sarebbe anche della verità.
Più uno è intelligente, più sono le persone che uno trova originali: la gente ordinaria non vede differenza tra gli uomini.
Come la moda decide dei gusti, così decide della giustizia.
L'essere umano non è un'astrazione immanente all'individuo singolo. Nella sua realtà, esso è l'insieme dei rapporti sociali.
Ben scrisse un sofista greco, che l'uomo è la misura delle cose: ma si dimenticò che le cose sono misura dell'uomo.
Pensare male degli uomini e non voler loro del male, è forse la forma più alta di saggezza e virtù.
L'uomo è un piccolo mondo.
La maggior parte degli uomini sono come una foglia secca, che si libra nell'aria e scende ondeggiando al suolo. Ma altri, pochi, sono come le stelle fisse, che vanno per un loro corso preciso, e non c'è vento che li tocchi, hanno in sé stessi la loro legge e il loro cammino.
L'uomo è così poco il re della natura, che è l'unico fra tutti gli animali che possa fare qualcosa senza pagare.
L'uomo è un cieco che sogna di vedere.
Qualcuno ha definito la malattia dell'uomo d'oggi come una progressiva perdita del centro. Un tempo l'uomo fu creduto misura di tutte le cose, più tardi si continuò a crederlo misura di tutte le cose, oggi non lo si crede più misura di nulla.
Molte sono le cose mirabili, ma nessuna è più mirabile dell'uomo.
Per giudicare gli uomini bisogna conoscere, non solamente ciò ch'ei sono, ma ancora ciò che s'immaginano di essere, e ciò che vorrebbero essere.