Hallo! Hallo! C'è nessuno in casa?!
Chi vive in esilio senza casa è come un morto senza tomba.
Quando diciamo "casa" intendiamo un luogo di accoglienza, una dimora, un ambiente umano dove stare bene, ritrovare se stessi, sentirsi inseriti in un territorio, in una comunità.
Quella era una casa senza madri, senza sorriso.
È così che si vive a New York: traslocando ogni tre o quattro anni. Allora hai sempre l'ultima parola.
Non si dovrebbe parlare di corda in casa dell'impiccato.
La casa è la prigione della ragazza e il riformatorio della donna.
Il telelavoro non è una chimera, basterebbe cablare meglio i paesi e le città evitando così che la gente si sposti. Molti potrebbero stare di più in famiglia, coi figli, giocare con loro.
Il soffitto di un uomo è il pavimento di un altro uomo.
Tara... A casa... A casa mia! E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno!
In quella casa c'era un po' d'umidità: i mobili erano rosicchiati dalle anguille.