Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi, se mi uccidono vendicatemi.
Se le masse lavoratrici rimangono in uno stato di miseria e di abbrutimento, non v'è grandezza di popolo, né dentro, né oltre i confini della Patria.
I popoli che non amano portare le proprie armi finiscono per portare le armi degli altri.
In ogni anarchico sta dentro un dittatore fallito.
Il credo del fascista è l'eroismo, quello del borghese l'egoismo.
Non basta essere bravi bisogna essere i migliori.
La guerra consente di liberare, legittimamente, l'aggressività naturale, e vitale, che è in ciascuno di noi. È evasione dal frustrante tran tran quotidiano, dalla noia, dal senso di inutilità e di vuoto che, soprattutto nelle società opulente, ci prende alla gola.
Se Hitler invadesse l'inferno io farei quanto meno un rapporto favorevole al diavolo alla Camera dei Comuni.
In guerra le considerazioni morali contano per i tre quarti, il rapporto delle forze reali solo per l'altro quarto.
Nelle assemblee va bene la lingua, ma in guerra valgono di più le mani.
Nessun bastardo ha mai vinto una guerra morendo per il suo paese. L'ha vinta facendo morire l'altro povero, stupido bastardo per il suo paese.
La guerra è un castigo tanto per chi la infligge quanto per colui che la patisce.
Quando viene dichiarata una guerra, la prima vittima è la verità.
Quando esamino la fama conquistata dagli eroi e le vittorie dei grandi generali, non invidio i generali.
Conosco la guerra come poche altre persone al mondo e niente mi è più rivoltante di essa.
È certo assai più difficile perdere una guerra che vincerla. A vincere una guerra tutti son buoni, non tutti son capaci di perderla.