Non basta fare le cose buone; bisogna anche farle bene.
C'è una bruttezza del volto non da altro prodotta che dalla ignobiltà dell'animo.
Irragionevolezza, più che comune, universale: credere che ciò che fa per noi, debba fare per gli altri, e ciò che non fa per noi non debba fare per gli altri.
Non è vero artista colui che per piacere altrui sostenga di dispiacere a se stesso.
So non sei un pusillanime o un tristo, dirai: Meglio non avere ciò di cui s'è meritevoli, che essere immeritevoli di ciò che si ha.
Di là da certo segno, la ricchezza e la povertà hanno comune questa maledizione, che fanno dell'uomo uno schiavo.
Chi può fare e fa, non ha né tempo né voglia di troppo criticare ciò che fanno gli altri.
Quando si fa quel che si può, si fa quel che si deve.
Se non fai, sei colpevole perché non fai; se fai, sei colpevole perché fai, ma non come dovresti.
Nulla è fatto finché vi rimane qualche cosa da fare.
Sapere che sarà pessima l'opera che mai si farà. Peggiore, tuttavia, sarà quella che non si farà mai.
Non fare niente nella vita che ti farà temere che il tuo vicino se ne accorga.
Un uomo fa ciò che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana.
Non poter fare molto bene non dev'essere una scusa por non fare quel tanto bene che si può.
Una delle ragioni principali per cui l'uomo continua a fare una cosa, è che l'ha sempre fatta.