Questo mondo è il regno del caso e dell'errore.
La vera eloquenza consiste nel dire il necessario e soltanto il necessario.
Presupponendo il libero arbitrio ogni ragione umana sarebbe un miracolo inspiegabile, un effetto senza causa.
L'ottimismo, quando non sia per avventura il vuoto cianciar di cotali sotto la cui piatta fronte non altro alberga se non parole, sembra non pure un pensare assurdo, ma anche iniquo davvero, un amaro scherno dei mali senza nome patiti dall'umanità.
Non c'è denaro impiegato più vantaggiosamente di quello che ci siamo lasciati togliere per via d'imbrogli: con esso infatti abbiamo immediata saggezza.
Offendere la gente è facile, ma è difficile se non impossibile migliorarla.
Il mondo è simile alle donne: con verecondia e con riserbo da lui non si ottiene nulla.
Ci sono persone che entrano nella polizia perché vogliono fare del mondo un luogo migliore. Ci sono persone che diventano vandali perché vogliono fare del mondo un luogo dall'aspetto migliore.
Il mondo è un effetto necessario della natura divina, e non è stato fatto per caso.
Il mondo è stato fatto per gli uomini, e non per le donne.
Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti.
Chi pretende musica invece di miagolio, gioia invece di divertimento, anima invece di denaro, lavoro invece di attività, passione invece di trastullo, per lui questo bel mondo non è una patria.
Ciò che veramente mi interessa è se Dio avesse potuto fare il mondo in una maniera differente, cioè se la necessità di semplicità logica lasci qualche libertà.
Il mondo non si giudica bene se non da chi, dopo esservi stato in mezzo, se ne apparta.
Il mondo non è meno strano fuori dei manicomi che dentro.
In un mondo d'arrivisti buona regola è non partire.