O si pensa o si crede.— Arthur Schopenhauer
O si pensa o si crede.
Chiunque noi siamo, e qualunque cosa possediamo il dolore ch'è essenza della vita non si lascia rimuovere.
Lo sguardo più generale basta a mostrarci il dolore e la noia come i due nemici della felicità umana.
Nessun essere, eccetto l'uomo, si stupisce della propria esistenza, per tutti gli animali essa è una cosa che si intuisce per se stessa, nessuno vi fa caso.
Wieland considera una disgrazia l'esser nati tedeschi: Burger, Mozart, Beethoven, ed altri ancora gli avrebbero dato ragione, e io pure.
È certo che un uomo può fare ciò che vuole, ma non può volere ciò che vuole.
Non credo nella durata, credo soltanto negli attimi! E neppure in quelli credo veramente! Credo nell'ebbrezza, poiché so che essa è un inganno infame.
Le più diffuse credenze traggono la loro forza dall'inverificabilità.
Lasciate che la gente creda di governare e sarà governata.
Il mezzo più efficace di ottener fama è quello di far credere al mondo di esser già famoso.
In quanto a credere, sono pronto a credere tutto ciò che è incredibile.
Ogni uomo crede solo in ciò in cui s'imbatte.
Non credete a nulla di quanto sentito dire e non credete che alla metà di ciò che vedete.
Credendo a se stesso, l'uomo si espone sempre al giudizio della gente, credendo agli altri ha sempre l'approvazione di chi lo circonda.
Credo che se guardassimo sempre il cielo, finiremmo per avere le ali.
Chi crede non vuole pensare, ma spostare montagne, diventare beato, avere molto: Dio, immortalità, felicità eterna. Forse è per questo che non vuole pensare? Forse non ne è affatto capace? In ogni caso non deve. Spesso non ne ha bisogno, perché altri se ne incaricano per lui.