O si pensa o si crede.
La sorte più felice tocca a colui che passa la vita senza eccessivi dolori sia spirituali sia fisici, non già a colui che ha avuto in sorte le gioie più vive o i maggiori godimenti.
Colui che disputa non lotta per la verità, ma per imporre la propria tesi.
La vita corre e la vostra comprensione è tarda: perciò io non assaporo la mia gloria e perdo il mio premio.
È certo che un uomo può fare ciò che vuole, ma non può volere ciò che vuole.
La verità passa per tre gradini: viene ridicolizzata, viene contrastata, viene accettata come ovvia.
Si realizzano sempre le cose in cui credi realmente; e il credere in una cosa la rende possibile.
Gli uomini credono di più ai loro occhi che alle loro orecchie.
Per credere è d'uopo voler credere.
Non ha importanza che una cosa sia vera, l'importante è crederci!
La parola credere è una cosa difficile per me. Io non credo. Devo avere una ragione per certe ipotesi. Anche se conosco una cosa non è detto che debba crederci.
C'è molto a cui credere: alla forza dei valori umani che con i millenni il cervello ha elaborato progressivamente per raggiungere una coscienza etica.
C'è da meravigliarsi e diffidare da coloro che affermano di non avere difficoltà a credere. Forse (com'è stato detto) è perché non hanno ben capito di che cosa si tratta.
Dovete credere in qualcosa: l'istinto, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo approccio non mi ha mai tradito, e ha fatto la differenza nella mia vita.
Se un milione di persone crede ad una cosa stupida, la cosa non smette di essere stupida.
Poca gente è degna di non credere a niente.