Scrivevo silenzi, notti, notavo l'inesprimibile, fissavo vertigini.
L'ardore dell'estate fu affidato a uccelli muti e l'indolenza richiesta a una barca di lutti senza prezzo attraverso anse di amori morti e profumi estenuati.
La donna sarà anch'essa poeta quando cesserà la sua schiavitù senza fine, quando avrà riconquistato per sé la propria esistenza (nel momento in cui l'uomo, che è stato fino ad allora ignobile nei suoi riguardi, la lascerà libera).
Ora posso dire che l'arte è una sciocchezza.
La vita è la farsa che dobbiamo recitare tutti.
Tramontata è la luna, tramontate le Pleiadi. È a mezzo la notte; trascorre il tempo; io dormo sola.
Di notte un ateo crede quasi in un Dio.
Ci sono notti che non accadono mai.
La filosofia e il sole si assomigliano, entrambi devono cacciare la notte ‐ la notte fisica e la notte della mente ‐ quella che fa vivere l'uomo annegato in un oceano di superstizione.
La notte è un pozzo nero dove intingo inchiostro per le mie poesie.
Di notte le ciliege sono più succose di quelle raccolte a mezzogiorno... Nella ciliegia raccolta di notte, maturata dalla rugiada estiva c'è il succo della pura delizia. Fresca, scura, dolce e profumata di cielo.
C'è un punto morto nella notte, dove fa più freddo e il tempo più nero, dove il mondo ha dimenticato la sera e l'alba non è ancora una promessa. Un tempo in cui è troppo presto per alzarsi, ma così tardi per andare a letto.
E arriva la notte, che è solo l'altra forma del giorno. Che è solo l'altra forma della notte.
Sarebbe una bella cosa. Passare il tempo a fare sogni ad occhi aperti di giorno e svegliarsi per ritrovarsi circondati dalla notte.
Allor fu la paura un poco queta che nel lago del cor m'era dutata la notte ch'i' passai con tanta pièta.