A ragione definirono il bene: ciò a cui ogni cosa tende.
E' dunque chiaro che ciascuno è soprattutto intelletto e che la persona moralmente conveniente ama soprattutto se stesso.
La virtù risplende nelle disgrazie.
Nulla di ciò che è per natura può assumere abitudini ad essa contrarie: per esempio, la pietra che per natura si porta verso il basso non può abituarsi a portarsi verso l'alto, neppure se si volesse abituarla gettandola in alto infinite volte.
Un tutto è ciò che ha principio e mezzo e fine.
Tutti gl'uomini straordinari sono palesemente malinconici, collocando l'uomo malinconico a una zona prossima all'alterazione.
Assai più giova che i fervidi consigli, una grande prudenza ai grandi perigli.
Tocca la palma a colui che in parole e in opere sia stato possente, abbia sentito il bene e a costo del proprio sangue lo abbia fatto trionfare.
Io non cerco nessuna ricompensa, nemmeno di rinascere in cielo, ma cerco il bene degli uomini: cerco di ricondurre coloro che si sono persi e d'illuminare coloro che vivono nelle tenebre.
Distinguere il bene dal male non è facile poiché i confini tra questo e quello siamo noi a tracciarli.
Un bene che può essere dato, può anche essere tolto.
Fra il bene e il male c'è una porta, e io l'aprirò!
Per Bene intendo ogni genere di Gioia e qualunque cosa inoltre conduce ad essa e soprattutto ciò che soddisfa un desiderio, qualunque esso sia.
Non dà gioia il possesso di nessun bene, se non puoi dividerlo con altri.
Benedetti coloro che non hanno nulla da dire e che non si lasciano convincere a dirlo.
Il bene e il male sono i due sproni del mondo, e lo tengono in carreggiata. Se pungesse soltanto il male, il mondo perderebbe l'equilibrio e cadrebbe tutto da una parte. E così viceversa del bene.