La gratitudine è un sentimento che invecchia presto.
Gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia: mentre da principio restavano meravigliati di fronte alle difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco a poco, giunsero a porsi problemi sempre maggiori.
Come, quand'è perfetto, l'uomo è la migliore delle creature, così pure, quando si stacca dalla legge e dalla giustizia, è la peggiore di tutte.
La felicità è di coloro che sono sufficienti a se stessi.
Un uomo potrebbe possedere le tutte le ricchezze del mondo, ma se non ha amici con cui condividerle, è come se non avesse nulla.
Tutti gli uomini per natura tendono al sapere.
Gratitudine. Un sentimento che sta a metà strada fra il beneficio ricevuto e quello previsto o atteso.
Vorrei ringraziare il buon Dio per avermi fatto Yankee.
La gratitudine è il paradiso di per se stessa.
Egli è pure un brutto vizio l'ingratitudine!
La gratitudine è l'espressione della maturità umana e, mentre la manifesta, la nutre e l'accresce. La gratitudine suscita dialogo di grazie tra chi ha dato il beneficio e chi lo riceve.
L'ingratitudine è sempre una forma di debolezza. Non ho mai visto che uomini eccellenti fossero ingrati.
La gratitudine non è soltanto la principale virtù, ma anche la madre di tutte le altre.
C'è una virtù che gode di una sempre minor coinsiderazione: la gratitudine. Cioè l'impulso che ci porta a voler bene, ad essere riconoscenti, a cercare di ricambiare coloro che ci hanno aiutato nei momenti difficili della vita.
Per chi ha qualche idea di ciò che è la grazia, il vero problema non è la grazia. Il vero problema e la mancanza di grazia e l'ingratitudine.