Aforisma: forma ideale per recuperare la negatività mediante l'estetica.
Temere la vertigine, anche se non soffri di vertigine. È il solo modo per nutrire l'emozione, ultima possibilità di vita che ti resta.
Non serve rimpiangere quel che non si è letto, o inseguirlo insensatamente e con immane fatica: quello che non si è letto non era stato scritto per noi.
Si parla spesso del valore educativo della solitudine. Se ne parla però sempre con gli altri.
L'assenza di un diario non la sua esistenza testimonia di una vita dissipata e offesa. Dove non c'è diario, non c'è abbandono.
I greci parlavano di dogmi per indicare i più importanti principi di una scuola di pensiero. Si trattava dunque di preludi, di fatti iniziali non di cicatrici finali, come tutti i dogmi odierni.
Un aforisma ha poco fiato in corpo, ma gambe lunghe.
Un buon aforisma è la saggezza di un intero libro in una frase.
Gli aforismi sono gli incantesimi della notte.
Chi scrive aforismi non vuole essere letto ma imparato a memoria.
Se un romanzo erotico è un lento strip-tease, l'aforisma te la sbatte in faccia.
Nel cuore di ogni aforisma, per quanto nuovo o addirittura paradossale voglia apparire, pulsa un'antichissima verità.
Gli aforismi non devono essere verità "escogitate", ma illuminazioni istantanee che vengono dall'inconscio.
La mia definizione migliore di un cretino: colui che ti chiede di spiegare un aforisma.
Neanche la testa più fine è in grado di apprezzare come si deve l'arte di affilare massime, se non vi è stato egli stesso educato e non ha in essa egli stesso gareggiato.
Un aforisma non deve necessariamente essere vero, ma deve superare la verità.