Gli aforismi sono gli incantesimi della notte.
Il difficile è accettare che persone disonorate e senza scrupoli facciano scelte per te che solo Dio può fare.
Di fatto, non esiste pazzia senza giustificazione e ogni gesto che dalla gente comune e sobria viene considerato pazzo coinvolge il mistero di una inaudita sofferenza che non è stata colta dagli uomini.
Io mangio solo per nutrire il dolore.
Si va in manicomio per imparare a morire.
Un aforisma non deve necessariamente essere vero, ma deve superare la verità.
Scrivere un aforisma ottimista è una tentazione, ma il decoro lo impedisce.
La forza dell'aforisma è nella sua perentorietà, come quella dello sgherro nel ceffo. Forza-sopruso.
L'aforisma sollecita il pensiero, sprona a nuove azioni e riflessioni. Forse è per questo che di norma si parla di aforismi e non di aforisma. Ogni aforisma chiede nuovi aforismi, successivi sviluppi di pensiero.
Gli aforismi sono il monoteismo degli esuli.
Un aforisma è qualcosa che risparmia allo scrittore un saggio esplicativo, ma che, proprio per questo, provoca nel lettore il massimo shock.
A nessuno dovrebbe essere consentito di scrivere più di un aforisma: non c'è anima così grande che non si possa esprimere con poche e precise parole.
L'aforisma è una scheggia d'universo. Ricostruire la vetrata è un po' più difficile.
Il maggior pericolo, per chi si dedica agli aforismi, è l'irrompere dei sentimenti nel mondo del pensiero.
Un aforisma, una sentenza, una opinione, etc., valgono forse meno per quello che affermano o negano, quanto per lo stato d'animo che suppongono, o che ispirano, o che nascondono.