L'ultima cosa che mi preoccupa è di essere coerente con me stesso.
La bellezza sarà convulsiva o non sarà.
Tanto va la fede alla vita (alla vita reale, s'intende, con ciò che essa ha di più precario), che alla fine questa fede si perde.
Il più bel regalo della vita è la libertà che ci lascia di andarcene a nostro piacere.
L'astrologia, secondo me, è una grande signora, molto bella e venuta così da lontano che non posso fare a meno di sottomettermi al suo fascino.
Pasolini mi faceva paura. In borgata giravano voci cattive su di lui, lo raccontavano come un depravato, un pervertito. Però c'era chi gli voleva bene. Ho capito Pasolini solo quand'è morto, in quel modo così coerente con la sua vita.
Se tu affermi di credere in Dio devi anche essere coerente, devi abbandonarti completamente e devi avere fiducia. E non devi neppure preoccuparti per l'indomani.
Va bene seguire la propria inclinazione, purché sia in salita.
Chi ha la casa fatta di vetro, non dovrebbe gettare pietre contro quella degli altri.
Aborro le coerenze false e la finzione delle conclusioni raggiunte.
La gente che si vanta di coerenza ha tanti aspetti della sua mentalità quanto gli altri. Differisce dagli altri soltanto per il fatto che i suoi aspetti mentali sono alquanto privi di significato.
Essere coerenti non è obbligatorio, ma confrontarsi con il problema sì.
Non posso che ammirare Connors per il fatto di rimanere se stesso, immutabile, senza mai cambiare. Dovremmo essere tutti altrettanto fedeli a noi stessi, altrettanto coerenti.
I giovani non hanno bisogno di prediche ma di esempi di coerenza, onestà e altruismo.
La realtà ha una coerenza, illogica ma effettiva.