Governare vuol dire fare dei malcontenti.
Confesso che nella parola beneficenza non trovo più la sua primitiva bellezza; è stata sciupata dai farisei che l'hanno troppo usata.
Si lusingava di essere un uomo privo di pregiudizi; e questa pretesa è di per sé un grande pregiudizio.
L'opinione pubblica per molte persone è solo una scusa per non averne una propria.
Senza illusioni, l'umanità morirebbe di disperazione o di noia.
Il lavoro è un'ottima cosa per l'uomo: lo distrae dalla sua vita, gli impedisce di vedere quell'altro essere che è sé stesso e che gli rende spaventosa la solitudine.
Chi non sa governare, è sempre un usurpatore.
In tutte le forme di governo l'uomo è fatto per credersi libero, ed essere in catene.
"Contro la criminalità organizzata ci vuole fermezza". Infatti il governo non si muove.
La teoria del governo rivoluzionario è nuova come la rivoluzione che le ha dato vita.
Il miglior modo di essere sicuri che il governo non abusi del potere è di non garantirglielo in primo luogo.
Non esiste assurdità tanto sbagliata che non possa diventare il credo della grande maggioranza tramite adeguate azioni del governo.
Cura di governo dovrebbe essere quella di migliorare la condizione del povero e non è così sventuratamente. I governi pensano alla propria conservazione.
Un governo di leggi e non di uomini.
Qualora un governo sia salito al potere attraverso qualche forma di consultazione popolare, fraudolenta o no, e si mantenga almeno un'apparenza di legalità costituzionale, è impossibile che l'impulso alla guerriglia si produca, poiché non tutte le possibilità di lotta politica si sono esaurite.
Si libererà l'energia dell'atomo, si viaggerà fra gli astri, si prolungherà la vita, si guarirà la tubercolosi e il cancro, ma non si troverà il segreto di farsi governare da uomini meno indegni.