Governare vuol dire fare dei malcontenti.
S'impara soltanto divertendosi.
Noi mettiamo l'infinito nell'amore. Errore che le donne non commettono.
La sventura è la nostra più grande maestra e la nostra migliore amica. È lei che c'insegna il senso della vita.
L'uomo è così fatto che può trovare riposo a un tipo di lavoro soltanto dedicandosi a un altro.
La donna, il più delle volte, non cede all'amore-passione che all'età in cui la solitudine non si teme più.
Gli intellettuali sono i 'commessi' del gruppo dominante per l'esercizio delle funzioni subalterne dell'egemonia sociale e del governo politico.
Ora un governo dura meno di una gravidanza.
L'attività del governo non può che compiacere il Papa e la sua Chiesa.
In Inghilterra, il sistema è gentile e la gente è ostile. In America, la gente è amichevole, e il sistema è brutale.
Dato il politeismo dei valori e il conflitto tra gli interessi, data l'incertezza delle previsioni riguardanti gli effetti futuri di decisioni presenti, definire il «buon governo» in modo rigoroso e non controverso è impossibile.
Il governo prosegue fino al termine della legislatura. Io sono indispensabile alla coalizione, sono l'unico che la tiene insieme.
L'unico governante sicuro è colui che ha imparato ad obbedire volontariamente.
È ozioso attendersi che gli uomini diano il meglio di se stessi ad un sistema in cui non hanno fiducia, o che abbiano fiducia in un sistema nel cui controllo non hanno alcuna parte.
La tendenza naturale di ogni governo è di peggiorare costantemente, cioè di crescere in modo più soddisfacente per coloro che lo costituiscono e meno soddisfacente per coloro che lo sostengono.
Per governare bisogna saper conoscere gli uomini.