La nostra vita è una corsa a ostacoli e il traguardo è la tomba.
Gli occhi? Si dice che siano lo specchio dell'anima; ma, se si pensa alla falsità dei rapporti umani, se ne deve dedurre che essi servano più per spiare gli altri che per rivelare se stessi.
È pura cecità considerare l'uomo qualche cosa di completamente avulso dal resto del regno animale. L'antropocentrismo lasciamolo alle sacrestie.
L'uomo è un proiettile che la vulva spara verso la tomba.
Il mondo è un condominio tra la malvagità e la pazzia: l'una regna e l'altra comanda.
L'uomo è una specie di stecca nel grande concerto della natura.
Non si dà vita felice senza che sia intelligente, bella e giusta, né vita intelligente, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili.
L'uso migliore della vita è di spenderla per qualcosa che duri più della vita stessa.
Sogniamo la nostra vita, dobbiamo interpretarla e scoprire ciò che sta tentando di dirci, i messaggi che intende trasmetterci, fino a trasformarla in un sogno lucido.
Il filo d'erba vive ma non si pensa e così la farfalla, gli uccelli, il serpente, i pesci nel fondo del mare. La vita dell'universo non ha bisogno di senso. Noi ne abbiamo bisogno, la nostra specie ne ha bisogno.
Non si può mettere in discussione la Vita nemmeno per migliorare la sua situazione: bisogna farle fede dell'esperienza che accampa.
Vivere rimane un'arte che ognuno deve imparare, e che nessuno può insegnare.
La vita è come un'aiuola donataci da Dio. Dipende da ciascuno di noi arricchirla dei fiori migliori per formare la corona della nostra santità.
È assolutamente evidente che l'arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla televisione.
Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di fare tentativi?
Forse essere vivi è proprio questo: andare alla ricerca degli istanti che muoiono.