Salerno, rima d'inverno, o dolcissimo inverno. Salerno, rima d'eterno.
Quando si nasce poeti, l'amore e la morte si fanno compagnia e tutti e due hanno le tasche bucate per non contare gli anni.
I tuoi occhi son come la giovinezza grandi, perduti, lasciano il mondo. Potrebbero dirti morta senza rumore e incamminare su te il cielo, passo a passo, seguendo l'alba.
In quel grande silenzio dove arriva l'alba dai porti delle nebbie, ai vetri d'una casa straniera, io parlerò della vita perduta come un sogno e tu m'ascolterai dentro al tuo freddo chiudendo gli occhi a poco a poco, azzurra.
Nella giovinezza, se non addirittura nell'adolescenza, la contemplazione dell'amore e la contemplazione della morte sono veramente nel nostro sguardo. Ma direi di più. Sono il nostro sguardo.
Nel bel mezzo dell'inverno, ho infine imparato che vi era in me un'invincibile estate.
Certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell'esistenza. Farsi primavera significa accettare il rischio dell'inverno. Farsi Presenza, significa accettare il rischio dell'Assenza.
Nel tempo della semina impara, in quello del raccolto insegna, d'inverno spassatela.
Fugge la instabil Venere con la stagion dei fiori;ma tu, Lieo, ristori, quando il dicembre uscì.
Col Vaticano II ci aspettavamo la primavera e invece è venuto l'inverno.
Giustizia per me è un giorno di sole in inverno, se viene dura poco, se viene scalda assiderati.
Ogni miglio diventa due in inverno.
L'inverno è nella mia testa, ma una eterna primavera è nel mio cuore.
L'inverno passa e i venti caldi di Maggio mi fanno desiderare di vagabondare nuovamente. Il sibilo di una locomotiva in una notte calma ha un richiamo, inesplicabile, eppure forte, come la luce che porta una falena alla distruzione.
L'inverno cambia in pietra l'acqua del cielo e il cuore dell'uomo.