La saggezza è un rito inutile e la tristezza un sentimento inesatto.
La sconcertante scoperta di quanto sia silenzioso, il destino, quando, d'un tratto, esplode.
Temo che il senso della vita sia estorcere la felicità a se stessi, tutto il resto è una forma di lusso dell'animo, o di miseria, dipende dai casi.
Ci fermiamo all'immagine poetica che non disturba i nostri pregiudizi e non siamo capaci di risalire il filo e andare a vedere cosa realmente accade dall'altro capo.
Il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni.
Era in prestito alla vita, e ne aveva dedotto un'abitudine alla cautela, un'inclinazione all'ordine e la confusa certezza di abitare un destino speciale.
Non appena il legno grezzo è tagliato, si hanno i nomi. Da quando ci sono i nomi, il saggio saprà dove fermarsi. Chi sa dove fermarsi non corre pericoli.
Il falegname piega il legno, l'arciere crea le frecce, il saggio modella se stesso.
Saggio è colui che non si lamenta per le cose che non ha, ma sa apprezzare quelle che ha.
C'è una saggezza che è dolore, ma c'è un dolore che è follia.
La sapienza delle nazioni è quasi sempre un frutto dell' infelicità loro passata.
L'uomo savio si guarda di non cadere in aversità, e quando v'è caduto le porta con pazienzia.
Senza uscire dalla porta conoscere il mondo. Senza spiare dalla finestra vedere la via del cielo. Più lontano si va, meno si sa. Perciò il saggio non viaggia, eppure sa; non guarda, eppure comprende; non fa, eppure compie.
Il saggio non soffre di più se messo alla tortura egli stesso, che quando il suo amico è messo alla tortura...
Man mano che aumenta la saggezza diminuiscono le occasioni di utilizzarla.
Il saggio ha le sue manie, così come lo sciocco. Ma la differenza tra loro è che i punti deboli di quello sono noti solo a lui e nascosti al mondo, e la manie dell'altro sono note al mondo e nascoste a lui stesso.