Ognuno ha il mondo che si merita.
Il mare incanta, il mare uccide, commuove, spaventa, fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto, si traveste da lago, oppure costruisce tempeste, divora navi, regala ricchezze, non dà risposte, è saggio, è dolce, è potente, è imprevedibile. Ma soprattutto: il mare chiama.
Non è un'ipotesi che aiuta a capire i barbari ma soltanto a capire la loro tecnica d'invasione: come si muovono, non chi sono e perché sono così (che è, questa sì, la domanda affascinante).
Aveva la bellezza di cui solo i vinti sono capaci. E la limpidezza delle cose deboli. E la solitudine, perfetta, di ciò che si è perduto.
La vita si ascolta, così come si ascolta il mare... Le onde montano, crescono, cambiano le cose. Poi, tutto torna come prima ma non è più la stessa cosa.
Impara a respirare con le branchie Google!
Il mondo in sé, non è ragionevole: è tutto ciò che si può dire.
Sono nato per un solo cantuccio, la mia patria è il mondo intero.
La decisione del cristiano di trovare brutto e malvagio il mondo ha reso il mondo brutto e malvagio.
Ho incontrato un bambino cieco. Mi ha chiesto com'era il sole e gliel'ho descritto. Mi ha chiesto com'era il Mare e gliel'ho descritto. Mi ha chiesto com'era il Mondo e, piangendo, gliel'ho inventato.
Il mondo appartiene agli energici.
Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso.
Il mondo è una pagina divertente letta al contrario, anche se in quel modo non è poi così divertente.
Questo mondo così com'è fatto non è sopportabile. Ho bisogno della luna, o della felicità o dell'immortalità, di qualcosa che sia demente forse, ma che non sia di questo mondo.
Quando verrà la fine del mondo, mi ritirerò a vita privata.
Quel freddo conglomerato chiamato mondo, che, così terribile nella massa, è così poco temibile, persino degno di compassione nelle sue singole unità.