Nelle parole d'ordine dei barbari risuona il morbido diktat dell'impero.
Sapete, è geniale questa cosa che i giorni finiscono. E' un sistema geniale. I giorni e poi le notti. E di nuovo i giorni. Sembra scontato, ma c'è del genio. E là dove la natura decide di collocare i propri limiti, esplode lo spettacolo. I tramonti.
Disegnato sull'acqua, gli pareva di vedere l'inspiegabile spettacolo, lieve, che era stata la sua vita.
È un viaggio per viandanti pazienti, un libro.
C'era anche un perché, ma non me lo ricordo. Non si ricordano mai i perché.
Oggi la pace è poco più che una convenienza politica: non è certo un sistema di pensiero e un modo di sentire veramente diffusi.
Il vero barbaro è colui che pensa che ogni cosa sia barbara tranne i propri gusti e i propri pregiudizi.
Per noi, i civilizzati siamo noi stessi, e tutto il resto, ciò che dà la misura della nostra universale ignoranza, s'identifica con la barbarie.