Costui lè un italiano e ci sta coprendo di ridicolo agli occhi del mondo! Leonardo Da Vinci!
C'era una volta un taglialegna, il quale, stanco della vita - così almeno diceva - avea gran voglia di andarsene al mondo di là. Da che era venuto al mondo, a sentir lui, il cielo spietato non avea mai voluto esaudire un solo dei suoi voti.
Il vecchio Dostojevskij dice "la bellezza ci salverà". Io direi "il senso del ridicolo". Se ritroviamo il senso del ridicolo siamo salvi.
Il sesso: la posizione ridicola, il piacere passeggero, la spesa eccessiva.
La prego, non mi faccia apparire ridicola.
Pensò: ora vado a salutarla di nuovo. Poi subito si corresse: no, gli addii non si ripetono, la prima volta sono romantici, la seconda noiosi, la terza ridicoli o tragici.
Non c'è cosa che sia nella sua origine più triste e nella sua conseguenza più orribile della paura di essere ridicolo. Di qui, per esempio, la schiavitù delle donne e parecchi cancri dell'umanità.
Ogni mistica è eccesso. Il mistico non deve aver paura del ridicolo se vuole arrivare fino in fondo, in fondo all'umiltà, o in fondo al piacere.
Cerca in qualunque cosa il ridicolo, e lo troverai.
Quella specie di coraggio ridicolo che si chiama rassegnazione.
Il divismo aveva un senso negli anni Cinquanta, oggi sarebbe ridicolo.