I più grandi scienziati sono sempre anche degli artisti.
La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.
C'è una forza motrice più forte del vapore, dell'elettricità e dell'energia atomica: la volontà.
Ipotizzare l'esistenza di un essere intangibile non facilita la comprensione dell'ordine che troviamo nel mondo tangibile.
Due cose mi ispirano soggezione, i cieli stellati sopra e l'universo morale dentro.
Credo che gli uomini siano foglie che non rispettano i tronchi.
Non sono i frutti della ricerca scientifica che elevano un uomo ed arricchiscono la sua natura, ma la necessità di capire e il lavoro intellettuale.
Vi è un solo mezzo per far progredire la scienza: dar torto alla scienza già costituita.
Strano come la scienza che ai vecchi tempi sembrava inoffensiva si sia trasformata in un incubo che fa tremare tutti.
Io credo che tutti gli scienziati autentici abbiano considerato se stessi come Newton: sapevano che non sappiamo nulla, a anche che nel campo già coltivato della scienza tutto è incerto.
L'unico vero modo per conciliare scienza e religione è di istituire qualcosa che non sia scienza e qualcosa che non sia religione.
La scienza è la conoscenza delle conseguenze e della dipendenza di un fatto da un altro.
Torna a eterno merito della scienza l'aver liberato l'uomo dalle insicurezze su se stesso e sulla natura agendo sulla sua mente.
Tutta la nostra conoscenza rimane fallibile, congetturale. La scienza è fallibile perché la scienza è umana.
Le scienze naturali, come pure le scienze sociali, partono sempre da problemi, da ciò che in qualche modo suscita la nostra meraviglia, come dicevano i filosofi greci.
Scienza vuol dire studio della logica del Creato. Ha inizio con un atto di fede e continua attraverso l'uso della ragione applicata alla sfera dell'immanente.