La verità germoglierà dall'apparente ingiustizia.
Un capo, una persona, significano un padrone e milioni di schiavi.
Il fine giustifica i mezzi? È possibile. Ma chi giustificherà il fine? A questa domanda che il pensiero lascia in sospeso, la rivolta risponde: i mezzi.
Al termine di ogni esperienza non si diventa saggi si diventa esperti. Ma in che cosa?
In verità, è un paradosso tipico dello spirito umano cogliere gli elementi senza poterne abbracciare la sintesi: paradosso epistemologico d'una scienza certa nei fatti, ma comunque insufficiente.
Perché bisognerebbe amare raramente per amare molto?
La verità è il luogo comune dei mediocri.
La verità non ha ora, è di tutti i momenti, specialmente dei momenti in cui ci sembra inopportuna.
La verità passa per tre gradini: viene ridicolizzata, viene contrastata, viene accettata come ovvia.
Non l'amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia... datemi solo la Verità.
Tutte le verità sono facili da capire una volta che sono state rivelate. Il difficile è scoprirle.
Non diciamo mai la verità perché, in fondo, non la conosciamo.
La verità ha un suo modo di cambiare ogni giorno, ogni secondo. Si resta attaccati al proprio stile e la verità cambia intorno a noi. Se hai stile hai il tuo metodo che continua mentre tutte le cose vacillano.
La via del paradosso è la via della verità. Per mettere a prova la realtà occorre vederla camminare sulla corda tesa. Solo quando le verità si fanno acrobati possiamo giudicarne il valore.
La verità è che la verità è banale.
Non è una colpa cercare la verità, ma lo è l'affermarla prima d'averla trovata.