C'è sempre una filosofia per la mancanza di coraggio.
La simpatia, un sentimento da presidente del consiglio: si ottiene a buon mercato dopo le catastrofi.
La tentazione più pericolosa: non assomigliare a nulla.
Gli esseri umani si dividono in 3 categorie: quelli che preferiscono non avere niente da nascondere piuttosto che essere obbligati a mentire, quelli che preferiscono mentire che non aver niente da nascondere e quelli che amano sia mentire sia nascondere.
Le idee sono il contrario del pensiero.
Volti tesi, fratellanza minacciata, amicizia sì forte e sì pudica degli uomini fra loro, sono queste le vere ricchezze, poiché sono caduche, ed è in mezzo ad esse che lo spirito meglio sente i propri poteri e i propri limiti, cioè la propria efficacia.
Chi è felice farà felici anche gli altri, chi ha coraggio e fiducia non sarà mai sopraffatto dalla sventura.
Oggi servono due qualità: l'onestà e il coraggio.
Il tuo cuore è libero, abbi il coraggio di seguirlo.
Al mondo non c'è coraggio e non c'è paura, ci sono solo coscienza e incoscienza. La coscienza è paura, l'incoscienza è coraggio.
Gli uomini veramente coraggiosi non hanno nessun bisogno di battersi a duello, mentre molti vigliacchi duellano in continuazione per farsi credere coraggiosi.
Il coraggio percorre una distanza breve; dal cuore alla testa, ma quando se ne va non si può sapere dove si ferma; in un'emorragia, forse, o in una donna, ed è un guaio essere nella corrida quando se n'è andato, dovunque sia andato.
Coraggio, soprattutto a livello individuale, è anche volontà civile e responsabile di non rassegnarsi all'incalzante degrado morale. E infine quella buona cosa che consiste nel saper pagare sulla propria pelle i propri errori: virtù assai rara oggigiorno ma per questo ancor più apprezzabile.
Perché il coraggio insorge all'occasione.
Senza un po' di coraggio non si può scrivere nemmeno un'osservazione sensata su se stessi.
Il coraggio è fatto di paura.