La ricchezza illumina la mediocrità.
La ricchezza non è altro che un olio che permette alle ruote del mondo di girare.
Per il ricco la parola di Dio giunge sempre importuna, perché esige tutto lo spazio, e questo è sbarrato dal possesso proprio.
Esiste un particolare piacere nel coraggio che sa collocarsi al di sopra della ricchezza. Disprezzare il denaro equivale in effetti a detronizzare un re. Ci si prova un bel gusto.
Tutti hanno la stessa quantità di ghiaccio: i ricchi d'estate e i poveri d'inverno.
Ricchezza non giova ai morti.
Pecunia non olet. (Il denaro non puzza).
La sola cosa che può consolare della ricchezza è l'economia.
Se i ricchi non sono felici, vuol dire che nessuno può essere felice.
È una disgrazia per un bambino o per un adolescente sapere di essere ricco e poter soddisfare ogni desiderio dipendente dal denaro. In questi casi diventa impossibile misurare le proprie forze e le proprie capacità. Tutto si riduce al chiedere, immediatamente seguito dall'avere.
Il ricco e il mendico hanno questa prerogativa sugli altri figli degli uomini: possono soddisfare il loro gusto per i viaggi.