È da desiderare piú l'onore e la riputazione che le ricchezze.
Non fare piú conto d'avere grazia che d'avere riputazione; perché perduta la riputazione si perde la benivolenzia, e in luogo di quella succede lo essere disprezzato; ma a chi mantiene la riputazione non mancano amici, grazia e benivolenzia.
Felici veramente sono coloro a chi una medesima occasione torna piú che una volta perché la prima lo può perdere o male usare uno ancora che sia prudente; ma chi non lo sa cognoscere o usare la seconda volta è imprudentissimo.
Ricordatevi che gli è maggiore difficultà venire di un grado basso a uno mediocre, che non è da uno mediocre venire a uno sommo.
Lasciare uno bene presente per paura di uno male futuro è el più delle volte pazzia.
La buona fortuna degli uomini è spesso el maggiore inimico che abbino, perché gli fa diventare spesso cattivi, leggieri, insolenti; però è maggiore paragone di uno uomo el resistere a questa che alle avversitá.
L'istruzione, come la ricchezza, può essere sorgente di bene e di male a seconda delle intenzioni colle quali s'adopra: consacrata al progresso di tutti, è mezzo di incivilimento e di libertà; rivolta all'utile proprio, diventa mezzo di tirannide e di corruttela.
Il ricco mangia, il povero si nutre.
Non c'è nessuno così ricco che non abbia bisogno di ricevere, nessuno così povero che non abbia qualcosa da dare.
Per molti la ricchezza non ha segnato la fine delle loro miserie, ma solo un cambiamento.
Ci sono cose più importanti del denaro. Se fossi stato motivato dal denaro, avrei venduto questi documenti a un alto numero di paesi ottenendo grande ricchezza.
Sa perché dicono che sono avaro? Perché i soldi non li sbatto in faccia alla gente, come fanno certi miei colleghi.
La nobiltà e la ricchezza che uno acquista con l'opera propria nessuno le odia, perché tutti le sperano...
Di là da certo segno, la ricchezza e la povertà hanno comune questa maledizione, che fanno dell'uomo uno schiavo.
Un uomo è ricco in proporzione al numero di cose di cui può permettersi di far senza.
È già molto non essere corrotti dal contatto con la ricchezza; è grande chi ci vive in mezzo da povero.