115 frasi, citazioni, aforismi
Tu che non sai come la vita sia molto più del tempo che passa fra il momento in cui si nasce e il momento in cui si muore, su questo pianeta dove gli uomini fanno miracoli per salvare un moribondo e le creature sane le ammazzano a cento, mille, un milione per volta.
Come un legno che va alla deriva, incapace d'opporsi alla corrente del fiume, ignaro se l'acqua lo scaglierà sulla sponda o lo trascinerà fino al mare, così me ne andavo nella tua esistenza durante quell'autunno. La mia battaglia contro l'amore, il cancro, era ormai perduta.
Anche un'avventura sentimentale è un amore, comunque un impegno amoroso, un temporaneo legame in contrasto con la tua libertà.
Mai due estranei legati allo stesso destino furono più estranei di noi. Mai due sconosciuti uniti nello stesso corpo furono più sconosciuti, più lontani di noi.
Quasi niente quanto la guerra, e niente quanto una guerra ingiusta, frantuma la dignità dell'uomo.
Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo.
Padre nostro che sei nei cieli / dacci oggi il nostro massacro quotidiano, / liberaci dalla pietà, dall'amore, dalla fiducia nell'uomo. / Dall'insegnamento che ci dette tuo Figlio. / Tanto non è servito a niente, / non serve a niente. / A niente e così sia.
Io sono qui per provare qualcosa in cui credo: che la guerra è inutile e sciocca, la più bestiale prova di idiozia della razza terrestre.
Oggi è un sogno cui dai nome libertà, domani potrebb'essere un sogno cui dare nome verità; non conta che siano o non siano obiettivi reali, conta rincorrerne il miraggio, la luce.
Aspettava e la sua piccola mente impazzita d'amore andava alla deriva come una barca senza remi. Fantasie insensate e verità sconcertanti i flutti che la sbatacchiavano nella nebbia della sprovvedutezza e contro gli scogli della disperazione.
Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.
Un uomo che non parla a nessuno e a cui nessuno parla è come un pozzo che nessuna sorgente alimenta: a poco a poco l'acqua che vi stagna imputridisce ed evapora.
Sono molto molto, molto arrabbiata. Arrabbiata d'una rabbia fredda, lucida, razionale. Una rabbia che elimina ogni distacco, ogni indulgenza.
Chi si rassegna non vive: sopravvive.
Il grande malanno del nostro tempo si chiama ideologia e i portatori del suo contagio sono gli intellettuali stupidi.
Il coraggio cieco e sordo e illimitato e suicida, che nasce dall'amore. Non ha confini il coraggio che nasce dall'amore e per amore si realizza. Non tiene conto di alcun pericolo, non ascolta nessuna forma di raziocinio. Pretende di muovere le montagne e spesso le muove.
È una cosa di cattivo gusto, comandare, e spiacevolissima. Perché pone a contatto coi beceri e con gli ottusi, costringe a esercitare la volgarità del potere, limita la libertà sia di chi comanda che di chi è comandato, infine inebria i presuntuosi.
La felicità... è fatta di una cosa grande: apprezzare la vita sapendo che dopo viene la morte.
L'abitudine genera rassegnazione. La rassegnazione genera apatia. L'apatia genera inerzia. L'inerzia genera indifferenza.
Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare. Chi ama la vita è sempre con il fucile alla finestra per difendere la vita. Un essere umano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essere umano.