Come un legno che va alla deriva, incapace d'opporsi alla corrente del fiume, ignaro se l'acqua lo scaglierà sulla sponda o lo trascinerà fino al mare, così me ne andavo nella tua esistenza durante quell'autunno. La mia battaglia contro l'amore, il cancro, era ormai perduta.
— Oriana Fallaci
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La nostra interpretazione
L’immagine del legno trascinato dalla corrente evoca una condizione di totale impotenza di fronte alla forza di un sentimento più grande di chi lo prova. La persona si percepisce come un oggetto in balia degli eventi, priva di controllo sulla direzione che prenderà la propria vita emotiva. L’autunno introduce una sfumatura di declino, di fine di una stagione interiore, in cui qualcosa sta lentamente morendo. L’ingresso nella vita dell’altro non avviene come un passo deciso, ma come uno scivolare involontario, confuso, quasi accidentale: non c’è la serenità di una scelta condivisa, ma l’incertezza di chi non sa dove verrà portato. La definizione dell’amore come un cancro accentua la dimensione distruttiva di questa esperienza: non un sentimento che nutre, ma una malattia interiore che divora le difese, che si diffonde silenziosa fino a diventare irreversibile. La “battaglia ormai perduta” suggerisce che c’è stato un tentativo di resistenza, un desiderio di difendersi da un coinvolgimento percepito come pericoloso, forse perché non ricambiato o non sano. Alla fine rimane solo la resa: accettare di essere trascinati, consapevoli che l’esito non sarà salvezza ma consumo, annientamento, e che quella storia d’amore coincide con un lento processo di autodistruzione emotiva.