206 frasi, citazioni, aforismi
La pace non è una paradisiaca condizione originaria, né una forma di convivenza regolata dal compromesso. La pace è qualcosa che non conosciamo, che soltanto cerchiamo e immaginiamo. La pace è un ideale.
La storia universale non aspira, tutto sommato, a ciò che è desiderabile, bello e ragionevole, ma tutt'al più lo tollera come eccezione.
Il «senso» è quella unità del molteplice, o quella capacità dello spirito di intuire il disordine del mondo come unità e armonia.
Leggere in modo distratto è esattamente come passeggiare in una bella contrada con gli occhi chiusi.
Senza amare se stessi non è possibile amare neanche il prossimo, l'odio di sé è identico al gretto egoismo e produce alla fine lo stesso orribile isolamento, la stessa disperazione.
Disperazione è il risultato di ogni serio tentativo di comprendere e giustificare la vita umana.
L'arte, questa dea apparentemente così spirituale, aveva d'uopo di tante cose futili! Di un tetto sopra il capo, di strumenti, di legni, di creta, di colori, di oro: esigeva lavoro e pazienza.
Certa gente si ritiene perfetta solo perché pretende poco da se stessa.
Ciò che per un uomo è tesoro e saggezza, per l'altro ha sempre un tono di stoltezza.
La saggezza non è comunicabile. La scienza si può comunicare, ma la saggezza no. Si può trovarla, viverla, si possono fare miracoli con essa, ma spiegarla e insegnarla non si può.
Ciò che è tesoro e saggezza d'un uomo suona sempre un po' sciocco alle orecchie degli altri.
Alcuni si ritengono perfetti unicamente perchè sono meno esigenti nei propri confronti.
Chi non può pensare e assumersi in proprio delle responsabilità ha bisogno di un capo e lo invoca.
Con la psicologia si possono scrivere libri, ma non penetrare nel cuore di un uomo.
Dove animali più nobili si estinguono, vince il coniglio, che non ha pretese, vive contento e continua a riprodursi all'infinito.
Finché l'uomo resta un animale, vive per il combattimento, a spese degli altri, teme e odia il prossimo. La vita, quindi, è guerra.
I libri hanno valore soltanto se conducono alla vita, se servono e giovano alla vita, ed è sprecata ogni ora di lettura dalla quale non venga al lettore una scintilla di forza, un presagio di nuova giovinezza, un alito di nuova freschezza.
I nemici dei buoni libri e del buon gusto non sono comunque coloro che disprezzano i libri, ma chi legge di tutto.
I vecchi hanno bisogno di una eternità diversa e di credere che non lavorano solo per i vermi. Ecco perchè ci sono moglie e figli, affari, lavoro, patria: per dare uno scopo alle fatiche e ai sacrifici quotidiani.
Il mondo non è meno strano fuori dei manicomi che dentro.