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La prima difficoltà di pensare il futuro è di pensare il presente.
Il futuro ci tormenta, il passato ci trattiene, è per questo che il presente ci sfugge.
Pochi possono dirsi: "Sono qui". La gente si cerca nel passato e si vede nel futuro.
Mi piacciono i sogni del futuro più della storia del passato.
Ahimé! Si avvicina il tempo in cui l'uomo non genererà più stelle. Ahimé! Si avvicina il tempo dell'uomo più disprezzabile, quello che non sa più disprezzarsi.
Non preoccuparti di cosa sta per fare qualcun altro. Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo.
Non puoi avere un domani migliore se continui sempre a pensare a ieri.
Dì addio ai bei vecchi tempi, perché i cari vecchi tempi non sono sempre stati buoni e domani non sarà poi così male come sembra.
E nemmeno è utile sapere ciò che accadrà: gran miseria angustiarsi per ciò cui non puoi porre rimedio.
Il puro presente è il processo impercettibile in cui il passato avanza divorando il futuro.
Il Domani compie irresistibilmente l'opera sua, e la comincia oggi, arrivando sempre al suo scopo, nei modi più strani.
Quando fai un errore, non guardarti indietro troppo a lungo. Fattene una ragione nella tua mente, e poi guarda avanti. Gli errori sono lezioni di saggezza. Il passato non può essere cambiato. Il futuro è ancora in tuo potere.
Il futuro è il passato in preparazione.
Il tempo presente e il tempo passato forse sono entrambi presenti nel tempo futuro.
A un fratello che rimpiangeva il passato, un anziano disse: Il passato è un uovo rotto, il futuro è un uovo da covare.
Il passato non ha importanza alcuna. Il presente non ha importanza alcuna. È del futuro che dobbiamo trattare. Il passato è infatti ciò che l'uomo non avrebbe dovuto essere. Il presente è ciò che l'uomo non dovrebbe essere. Il futuro è ciò che sono gli artisti.
I giovani si illudono sul loro futuro; i vecchi sul loro passato.
Se non sappiamo verso quale futuro ci sta conducendo il presente, come possiamo dire se questo presente è buono o cattivo, se merita la nostra adesione, la nostra diffidenza o il nostro odio?
Sorge all'orizzonte il contrario del mondo che veneriamo, e del mondo che viviamo e che siamo. Non resta, che o eliminare le nostre venerazioni o eliminare noi stessi. Quest'ultima cosa è il nichilismo.
Il futuro sta tutto nelle ginocchia degli dèi.