È davvero un buon padre quello che conosce suo figlio.
Vorrei che non esistesse quell'età tra i sedici anni e i ventitré o che la gioventù dormisse per tutto quell'intervallo; perché non c'è nient'altro in mezzo se non ingravidare le ragazze, offendere gli anziani, rubare ed azzuffarsi.
Sei onesta come le mosche d'estate, al mattatoio, che rinascono dalla loro stessa merda.
L'ambizione, la virtù del soldato.
A tutti porgi orecchio, a pochi voce.
E loda di più la polvere un po' dorata che la doratura impolverata.
Il padre più severo nei suoi rimproveri è rude nelle parole, ma padre nelle azioni.
Svolgono ancora il ruolo paterno com'era nella società contadina, dando gli ordini, senza capire cos'è l'adolescenza.
Un padre è sufficiente per governare cento figli, ma cento figli non bastano per un padre.
Mi comparvero allora tutti i padri del mondo quando, prendendo i bambini tra le braccia, li sollevano più in altro della propria testa e sussurrano: andrai più lontano di me.
Per una quantità di ragioni nessun periodo del passato ci è tanto ignoto quanto i tre, quattro o cinque decenni che dividono i nostri vent'anni dai vent'anni di nostro padre.
Un perfetto Papà lo capisci subito dalla sua capacità, una volta sposato e padre, di mantenere le relazioni coi suoi vecchi amici non sposati e non padri.
Il perfetto Papà fa tutto per suo figlio: cioè non lo fa, tanto per cominciare.
Quando tuo padre t'ha messo al mondo, caro, il fatto è fatto. Non te ne liberi più finché non finisci di morire.
Un padre è sempre autorizzato a togliere il proprio figlio dalla cattiva strada nella quale si è messo.
La paternità porta alla stupidità.