La coscienza ci rende tutti codardi.
La coscienza rende un uomo codardo: un uomo non può rubare, che essa lo accusa; un uomo non può bestemmiare, che essa lo raffrena...; ed ogni uomo che vuol vivere bene cerca di fidarsi di se stesso e di vivere senza di lei.
Con le ali dell'amore ho volato oltre le mura, perché non si possono mettere limiti all'amore e ciò che amor vuole amore osa.
Si ride delle cicatrici altrui chi non ebbe a soffrir giammai ferita.
Le cose più dolci, una volta che diventano ordinarie, perdono il loro delizioso piacere.
Ma io sono costante come la stella polare, che per il suo esser fedele, fissa e inamovibile non ha pari nel firmamento.
Nella debolezza fisica risiede quasi sempre la causa della vigliaccheria personale.
Quella rabbia che ti prende quando sei di fronte alla debolezza, alla vigliaccheria di qualcuno e riconosci, o hai paura di riconoscere, la tua debolezza, la tua vigliaccheria.
Molti vogliono e condursi teco vilmente, e che tu ad un tempo, sotto pena del loro odio, da un lato sii tanto accorto, che tu non dia impedimento alla loro viltà, dall'altro non li conoschi per vili.
Dichiarare la propria viltà può essere un atto di coraggio.
Che abiezione, che schifo, che senso di vomito sentirci crescere dentro quella stessa viltà e quell'impotenza che abbiamo disprezzato negli altri.
Ti ho già detto che il peggiore dei difetti è la viltà.
Esiste uomo tanto codardo da non preferire cadere almeno una volta piuttosto che vacillare in eterno.
La saggezza e la bontà sembrano vili a chi è vile: la feccia gode solo di se stessa.
Il buon Dio non rende liberi i popoli vili.