Il nostro corpo è un giardino di cui è giardiniere la nostra volontà.
Chi ha la barba è più che un giovane, e chi non ha barba è meno che un uomo.
Quanto è più crudele del morso di un serpente l'ingratitudine di un figlio.
È un cattivo cuoco quello che non sa leccarsi le dita.
Niente più della pietà imbaldanzisce il peccato.
I nostri dubbi sono dei traditori che ci fanno spesso perdere quei beni che pur potremmo ottenere, soltanto perchè non abbiamo il coraggio di tentare.
Come il mondo è da un lato, in tutto e per tutto, rappresentazione, così dall'altro, in tutto e per tutto, volontà.
La volontà sta alla grazia come il cavallo alla corsa.
Dentro un ring o fuori, non c'è niente di male a cadere. È sbagliato rimanere a terra.
Non conta a quanti si riesca a sopravvivere. Arriva il momento in cui viene a mancare la volontà.
Il corpo intero non è altro se non la volontà oggettivata.
Appena la volontà creata volesse rendersi autonoma accanto ed al di fuori di quella divina, dovrebbe attingere da se stessa la forza dell'attuazione e si condannerebbe perciò al fallimento.
L'uomo che guardo con timore, con speranza, con desiderio, con precise intenzioni e richieste, non è un uomo, ma solo un torbido specchio della mia volontà.
Volere il meno possibile e conoscere il più possibile è la massima che ha guidato la mia vita. La Volontà è infatti l'elemento assolutamente infimo e spregevole in noi: bisogna nasconderlo come si nascondono i genitali, benché siano entrambi le radici del nostro essere.
La conoscenza non è sufficiente, dobbiamo applicarla. La volontà non è abbastanza, dobbiamo agire.
A volte la differenza fra star bene e star male è piccolissima ed è anche una questione di volontà.