Il comunismo è come il proibizionismo: l'idea era buona, ma non ha funzionato.
Più leggi ed osservi questa cosa che è la politica, più devi ammettere che ciascun partito è peggio dell'altro. Quello che non è al potere sembra sempre il migliore.
Tutti siamo ignoranti, solo su argomenti diversi.
Ci sono tre tipi di impostori: i bugiardi, i bugiardi sfacciati e i politici.
Le cose andranno meglio nonostante i nostri sforzi per migliorarle.
Non permettere che ieri consumi troppo di oggi.
Dicono che ci siano due posti dove il comunismo funziona: in cielo, dove non ne hanno bisogno, e all'inferno, dove ce l'hanno già.
Personalmente penso che la categoria del comunismo abbia oggi un potenziale largamente inesplorato. A condizione, appunto, di essere agìto non come una risposta precotta, ma come una ricerca comune e una domanda radicale sulla espropriazione di senso anche della vita, in questa fase storica.
Noi comunisti veniamo da lontano ed arriveremo lontano.
Il comunismo è che se entri in una casa e mangiano della minestra, ti diano della minestra, anche se sei stagnino, e se mangiano del panettone, a Natale, ti diano del panettone. Ecco cos'è il comunismo.
Non parliamo del comunismo. Il comunismo era solo un'idea, solo confusione nel cielo.
Per noi in Russia, il comunismo è un cane morto, mentre, per molte persone in occidente è ancora un leone vivente.
Il comunismo è un indovinello incartocciato in un enigma e rinchiuso in un mistero.
Il comunismo è la mediazione e l'organizzazione politica di ogni male, al fine di consentire, a una classe dirigente parassitaria e brutale, la gestione di ogni forma di potere sulle spalle degli ultimi.
Il capitalismo è un'ingiusta ripartizione della ricchezza. Il comunismo è una giusta distribuzione della miseria.
Non è affatto chiaro come l'idea del paradiso-via-inferno abbia potuto sopravvivere a un solo istante di riflessione.