Ogni uomo è colpevole di tutto il bene che non ha fatto.
Le parole sono per i pensieri quel che è l'oro per i diamanti: necessario per metterli in opera, ma ce ne vuol poco.
Non che il suicidio sia sempre follia. Ma in genere non è in un accesso di ragione che ci si ammazza.
Una volta che il fanatismo ha incancrenito il cervello, la malattia è quasi incurabile.
Io non amo far citazioni; di solito, è una faccenda spinosa: si trascura ciò che precede e segue il passo che si cita e ci si espone a mille contestazioni.
La storia non è che un quadro di delitti e sventure.
L'idea del bene e del male non ha quindi nulla da spartire con la religione o con la coscienza misteriosa; è un bisogno naturale delle razze animali.
La cultura permette di distinguere tra bene e male, di giudicare chi ci governa. La cultura salva.
Il bene di cui parlo io è quello che può essere considerato bene per se stessi e per tutti.
Si aggiunga al già detto, che amore, con cui amiamo, è brama con cui ogni cosa brama, mediazione fra bene e male, brutto e bello (non dunque non brutto e non bello), ma buono e bello in rapporto a una certa comunicazione e partecipazione.
Il male non è che una vanità: abbiamo l'orgoglio del bene e non disperiamo.
Alla fin fine, la via più semplice per essere felici è fare il bene.
La saggezza è la conoscenza del bene e del male, non la capacità di scegliere tra le due cose.
Non esiste bene e male... esiste solo il potere e chi è troppo debole per usarlo!
Il bene e il male non hanno alcun limite, fuorché quello di esistere entrambi.
L'amore è un concetto estensibile che va dal cielo all'inferno, riunisce in sé il bene e il male, il sublime e l'infinito.