Ogni civiltà incomincia dalla teocrazia per finire nella democrazia.
Tutti i vizi presuppongono tutti i delitti. Chi non confessa niente confessa tutto. Chi tace alle domande del giudice è di fatto mentitore e parricida.
L'oppresso che accetta l'oppressione finisce per farsene complice.
Da seimila anni la guerra piace ai popoli litigiosi. E Dio perde il tempo a fare le stelle e i fiori.
Il buonsenso esiste a dispetto, e non a causa, dell'istruzione.
Chi è soddisfatto è inesorabile. Per il satollo, l'affamato non esiste. Le persone felici ignorano e s'isolano. Alla soglia del loro paradiso, come alla soglia del loro inferno, bisogna scrivere: "Lasciate ogni speranza".
La democrazia è la forma di governo che dà ad ogni uomo il diritto di essere il proprio oppressore.
Il mio rammarico è che non si è voluto continuare a indagare, a studiare il nostro lavoro, ad andare fino in fondo, a leggere, a soppesare i 120 volumi degli atti della Commissione, che tutti potrebbero consultare, che si trovano nella biblioteca della Camera.
Il solo titolo nella nostra democrazia che è superiore a quello di Presidente è quello di cittadino.
Questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio.
Il sogno della democrazia è di innalzare il proletario al livello di stupidità raggiunto dai borghesi.
Non esiste alcuna forza così democratica come la forza esercitata da un ideale.
Non c'è democrazia senza pluralismo e imparzialità dell'informazione.
Il confine tra una democrazia partecipata e una democrazia autoritaria è molto labile.
Il mio ideale politico è l'ideale democratico.
La democrazia è l'arte del pensiero collettivo, ma indipendente.