Io nacqui a debellar tre mali estremi: tirannide, sofismi, ipocrisia.
Più naturale è il dominio e la comunità dove il bene è più comune a tutti: e violento è più, dove è manco comune.
Assai sa chi non sa, se sa almeno obbedire diligentemente.
L'istinto è impulso di natura senziente.
Il dominio d'uno a tempo di guerra, è migliore; e a tempo di pace è migliore quello di molti. Però i Romani faceano un Dittatore nelle gran bisogne di guerra, ma in pace due consoli.
Nessuno domina a sé solo, e a pena un solo ad un altro solo signoreggia. Il dominio dunque richiede unita di molti insieme, che si dice Comunità.
L'ipocrisia è un omaggio che il vizio rende alla virtù.
L'unico vizio che non può essere perdonato è l'ipocrisia. Il pentimento di un ipocrita è esso stesso ipocrisia.
Ipocrita (s.m.). Dicesi di persona che, professando virtù che non rispetta, si procura il vantaggio di trasformarsi, agli occhi di tutti, in ciò che più disprezza.
Non giudico l'ipocrita, ma chi tace di fronte all'ipocrisia.
Un governo conservatore è ipocrisia organizzata.
L'ipocrisia è il preludio alla castrazione intellettuale.
L'amore è incompatibile con l'ipocrisia. Aborrite il male, aderite con tutte le forze al bene.
Lo sguardo della gente non osserva ma analizza l'ipocrisia che c'è nell'aria emana una gran puzza.
L'ipocrisia, per quanto sia un grave difetto, come difetto ha, tuttavia, il pregio di nascondere gli altri.
Senatore, siamo due facce della stessa ipocrisia. Ma non le permetto di tirare in ballo la mia famiglia.