Il coraggio è il superamento della paura.
Nei paesi buddhisti niente è mai terribilmente riprovevole, nessuno ti rinfaccia mai qualcosa, nessuno ti fa mai una predica o cerca di darti una lezione. Per questo sono piacevolissimi e fanno sentire a loro agio tanti giovani viaggiatori occidentali, in cerca appunto di libertà.
Che errore è stato allontanarsi dalla natura! Nella sua varietà, nella sua bellezza, nella sua crudeltà, nella sua infinita, ineguagliabile grandezza c'è tutto il senso della vita.
Viaggiare non serve. Se uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori. È inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di sé.
In Asia il futuro è considerato tanto più importante del passato e per questo tante più energie vengono qui dedicate a occuparsi di profezie piuttosto che di storia.
Quello di cui hai paura è la paura e non gli aerei. Se vuoi non aver paura, devi volare. Siediti su un aereo convinto che niente succederà, e niente succederà.
Chi possiede coraggio e carattere, è sempre molto inquietante per chi gli sta vicino.
Servono coraggio e forza per accogliere quello che ci fa stare bene quando abbiamo costruito un'intera vita sullo stare male.
Rifiutarsi di riconoscere un pericolo quando ci pende sulla testa è da stupidi, non da coraggiosi.
Il coraggio è uno stato di calma e di tranquillità in presenza di un pericolo, stato rigorosamente simile a quello in cui si è quando non c'è pericolo.
Il coraggio uno non se lo può dare.
La perseveranza è, rispetto al coraggio, ciò che è la ruota rispetto alla leva; il perpetuo rinnovarsi del punto di appoggio.
Senza un pò di coraggio non si può scrivere nemmeno un'osservazione sensata su se stessi.
Le idee ispirate dal coraggio sono come le pedine negli scacchi. Possono essere mangiate ma anche dare avvio ad un gioco vincente.
Uccidere è il coraggio di un momento. Vivere il coraggio di sempre.
Non si può mai attraversare l'oceano se non si ha il coraggio di perdere di vista la riva.