L'uso corregge le leggi.— Tito Livio
L'uso corregge le leggi.
Tanto minore è il pericolo, quanto minore è la paura.
Dimostra di essere solidissimo quel governo in cui gli amministrati godono di benessere.
Nessuna lealtà è dovuta ad un traditore.
Non sappiamo sopportare né i nostri vizi né i loro rimedi.
La paura di una minaccia esterna, massima garanzia di concordia, teneva uniti gli animi, anche se non mancavano reciproci sospetti e ostilità.
Per i cittadini le leggi si applicano, per gli amici si interpretano, per alcuni si eludono.
Non v'è cosa più pericolosa di quell'assioma comune che bisogna consultare lo spirito della legge. Questo è un argine rotto al torrente delle opinioni.
I deboli di mente e l'uomo di genio non dovrebbero essere uguali davanti alla legge.
Non v'è vita senza legge. Qualunque cosa esiste, esiste in un certo modo, secondo certe condizioni, con una certa legge.
La legge è il consenso di tutti scritto e promulgato per il ben comune.
Le leggi ottime sono le poche e brevi che s'accordano al costume del popolo e al bene comune. Le leggi tiranniche sono molti lacciuoli che ad uno o a pochi sono utili, e non s'accordano col costume pubblico, purché crescano gli pochi autori di esse.
Bisogna essere onesti per vivere fuori dalla legge.
Quanto alle leggi, attieniti a quelle antiche; quanto ai cibi, invece, consuma quelli freschi.
La legge ci ha onorati: che possiamo onorarla a nostra volta.
Ogni legge è inutile e anche fatale, se la nazione non è degna della legge e fatta per la legge.