Chi per primo impugnerà la spada, sua sarà la vittoria.
Le decisioni sono le situazioni a imporle agli uomini piuttosto che gli uomini alle situazioni.
I mediocri non sono mai fatti oggetto di odio perché l'odio mira in alto.
Il fraudolento sa guadagnarsi per tempo la fiducia nelle piccole cose, per tradire poi con grande profitto.
L'ira è inutile se non è accompagnata dalla forza.
L'inganno viene alla luce da solo nonostante tutte le cautele adottate agli inizi.
La vittoria alimenta inimicizia, perché chi è vinto giace dolente. Chi ha abbandonato vittoria e sconfitta, costui ristà tranquillo e felice.
Può essere un eroe sia quello che trionfa sia quello che soccombe, ma mai quello che abbandona il combattimento.
Era tema costante di Totila il ritenere che il vizio e la rovina nazionale siano inseparabilmente connessi; che la vittoria sia il frutto della virtù morale e militare, e che il principe, e anche il popolo, siano responsabili dei crimini che essi trascurano di punire.
Infermeria da campo dell'anima. Qual è il mezzo di guarigione più forte? La vittoria.
Quando esamino la fama conquistata dagli eroi e le vittorie dei grandi generali, non invidio i generali.
Chi scappa non vince mai e, per converso, chi vince non scappa mai.
Un risultato superiore consiste nel conquistare intero e intatto il paese nemico. Distruggerlo costituisce un risultato inferiore.
Non combattere una battaglia se non otterrai nulla dalla vittoria.
Quelli che disputano, contraddicono e confutano la gente, di solito sono sfortunati nei loro affari. Talvolta ottengono una vittoria, ma mai la benevolenza, che sarebbe per loro di maggiore utilità.
Io considero la vittoria come una pietra miliare su un'autostrada molto lunga.