È vizio del malanimo umano sempre lodar le cose antiche e biasimare le presenti.
Anche per i saggi la brama di gloria è l'ultima passione di cui si spogliano.
Conviene alle donne di piangere, ma agli uomini di ricordare.
Un'onesta morte è migliore di una vita vergognosa.
È proprio della natura umana odiare colui al quale si è recato danno.
Il desiderio di gloria è l'ultima aspirazione di cui riescono a liberarsi anche gli uomini più saggi.
Il mondo è finito ieri, oggi è un'azione ripetuta.
Già morta, già cosa, quando ancora dobbiamo viverla, la nostra epoca è sola nella storia e codesta solitudine storica influisce fin sulle nostre percezioni: ciò che noi vediamo "non ci sarà più"; si riderà delle nostre ignoranze, ci si indignerà delle nostre colpe. Quale risorsa ci rimane?
È un peccato giudicare una persona solo sulla base di quello che un giorno potrebbe diventare. Io preferisco di gran lunga concentrarmi su quello che è adesso.
La storia è sempre l'interpretazione del presente.
Il passato come il presente sono due statue incomplete: una è stata estratta tutta mutilata dagli avanzi dell'età, l'altra invece non ha ancora ricevuto la sua completa perfezione dall'avvenire.
La felicità non è un sostantivo ma un verbo difettivo, che si coniuga al passato per mezzo del ricordo, al futuro per mezzo della speranza, e manca del tempo presente.
In ogni stagione, e a qualunque ora del giorno e della notte, è sempre stata mia cura migliorare quanto più potessi l'attimo in cui mi trovavo a vivere, e fermarlo per vivere nel punto d'incontro di due eternità il passato e il futuro, vale a dire nel presente, e attenermi fedelmente a esso.
La storia è madre della verità, emula del tempo, depositaria delle azioni, testimone del passato, esempio e annuncio del presente, avvertimento per il futuro.
Il passato non sta mai fermo un attimo: è mobile come una bandiera in una giornata di vento. Visto con gli occhi del presente, tende continuamente a modificarsi, fino a diventare quello che Sant'Agostino definiva «il presente del passato».
In realtà temiamo il domani solo perché non sappiamo costruire il presente e quando non sappiamo costruire il presente ci illudiamo che saremo capaci di farlo domani, e rimaniamo fregati perché domani finisce sempre per diventare oggi.