Mi adeguo bene al fallimento. Mi sento a mio agio ad essere il tipo che delude la gente.
Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti o che non hanno mai inciampato. La loro virtù è inanimata e non ha gran valore. A loro non si è svelata la bellezza della vita.
Forse per me è molto meglio non volere niente. Così almeno se non riesco o qualcosa va storto, almeno non ci resto male.
La differenza fra un buon colpo e un cattivo colpo è la stessa che passa fra una bella donna e una donna comune: è una questione di millimetri.
Come diceva mio padre: "Il fallimento è la nebbia attraverso la quale scorgiamo il trionfo".
Quante rivoluzioni felicemente iniziate, non vedemmo noi o fallire il momento dopo per inettitudine degli uomini, o riuscire a meschinissimi effetti per l'accorto aspettare dei nemici, e per la improvvida fiducia dei trionfanti?
Ogni volta che ho accettato un ruolo per i motivi sbagliati - prestigio o denaro - si è sempre rivelato un disastro.
La vita non tiene conto di tutti i passi falsi fatti, ma dell'unica mossa vincente che ti permette di fare la differenza.
Il fallimento è solo l'opportunità di cominciare di nuovo con più consapevolezza.
Il fallimento non è un'opzione. Tutti possono avere successo.
Quando tutto il resto fallisce, lascia perdere e vai in biblioteca.