Quando l’amore nasce davvero, tutto il resto perde improvvisamente rilievo. I desideri abituali, le ambizioni, le preoccupazioni quotidiane, persino i piaceri che prima sembravano indispensabili, si ritirano sullo sfondo. L’attenzione interiore si concentra su un solo punto, come se la persona amata diventasse il nuovo centro di gravità dell’esistenza. Non è semplice infatuazione, ma una trasformazione della scala di valori: ciò che prima appariva importante smette di toccare nel profondo, perché l’intensità del nuovo sentimento assorbe ogni energia emotiva. In questo stato, le passioni che guidavano l’individuo fino a poco tempo prima non riescono più a esercitare il loro potere, né nel bene né nel male. Gioie e dolori esterni sembrano attenuati, quasi irrilevanti, rispetto alla vibrazione interiore che deriva dall’amore nascente. L’essere umano sperimenta una sorta di sospensione rispetto al mondo: non che esso scompaia, ma la sua capacità di ferire o gratificare si riduce. Ciò che conta è il legame appena sbocciato, che si impone come esperienza totalizzante, capace di ridefinire la percezione di sé e del proprio rapporto con la realtà. In questo si riconosce la forza originaria e assoluta dell’amore, che si manifesta fin da subito come esperienza che sovrasta tutte le altre.