Da un facile successo scaturisce solo orgoglio.
Il senso di massa e di gregge non aveva raggiunto nella vita pubblica la repugnante potenza che ha oggi; la libertà dell'agire privato era considerata – cosa oggi appena concepibile – legittima e sottintesa; la tolleranza non veniva come oggi disprezzata e ritenuta debolezza, ma esaltata quale energia morale.
Voler giocare contro sé stesso, costituisce negli scacchi un paradosso, come voler saltare sopra la propria ombra.
Non è forse maledettamente facile credere di essere un grand'uomo se non si ha la minima idea dell'esistenza di un Rembrandt, di un Beethoven, di un Dante, di un Napoleone?
La misteriosa attrazione del "gioco dei re", l'unico fra tutti i giochi che si sottragga sovranamente alla tirannia del caso e dia la palma della vittoria all'intelletto soltanto.
L'ottanta per cento del successo è mostrarsi.
Il successo non è niente se non si ha con chi dividerlo.
Il talento è un dono, ma il successo è un lavoro.
È saggio tenere a mente che né il successo né il fallimento sono mai definitivi.
L'impresa è fatta. Il di lui cuore è in fuoco, in fiamma, in cenere. Restami solo per compiere la mia vittoria, che si renda pubblico il mio trionfo, a scorno degli uomini presontuosi, e ad onore del nostro sesso.
È il successo che fa il grande uomo.
Sono pochi i traguardi che tenacia e perizia non possono raggiungere; le grandi conquiste non si realizzano con la forza, ma con la perseveranza.
Dimentica le conseguenze del fallimento. Il fallimento è solo un cambiamento temporaneo di direzione che ti mette nella posizione corretta per il tuo prossimo successo.
Il successo è cadere nove volte e rialzarsi 10.
Il successo ottenuto per vie traverse, indipendentemente dai propri meriti, finisce per costar caro, perché comporta sottomissione, complicità, ricatti e paure. L'atteggiamento morale, invece richiede rinunce, ma conferisce libertà, autonomia di giudizio, dignità e forza.