Non c'è bellezza perfetta che non abbia qualcosa di sproporzionato.
Un po' di filosofia porta la mente degli uomini all'ateismo, ma molta filosofia riporta le menti degli uomini verso la religione.
Il rispetto di sé è, dopo la religione, il freno principale di tutti i vizi.
Gli uomini credono che le loro menti dominino la lingua; ma avviene che è la lingua a governare le loro menti.
È pigrizia passare troppo tempo negli studi.
Le università inclinano i saggi al sofismo e all'affettazione.
Non aver paura della perfezione: non la raggiungerai mai.
Il perfezionismo è il nemico della creazione, come l'estrema autosollecitudine è la nemica del benessere.
Sia la Natura che l'uomo tendono al costante perfezionamento.
L'uomo perfetto? Un ermafrodita: un individuo con un organo maschile, il pene, e uno femminile, il cervello.
Non mostra di essere veramente grande chi bada ad ogni piccolezza.
Non cercare di splendere come la giada, ma sii semplice come la pietra.
Forse Sartre è scandaloso come lo è stato Gide: perché mette il valore dell'uomo nella sua imperfezione. "Non amo l'uomo", diceva Gide, "amo quel che lo divora". La libertà di Sartre divora l'uomo come entità costituita.
Le mogli degli scapoli e i figli delle vergini sono sempre perfetti.
I doni della grazia si aggiungono alla natura in modo da non toglierla di mezzo, ma da perfezionarla: perciò anche il lume della fede che ci fu infuso per grazia non distrugge il lume della conoscenza naturale che in noi è naturalmente presente.
L'eccellenza non è una destinazione; è un viaggio continuo che non ha mai fine.